Sempre più il Friuli Venezia Giulia è destinazione turistica scelta da chi cerca vacanze sostenibili, attività e visite a siti storico-culturali, ma anche da chi sa di trovare una cucina originale e di qualità. Proprio per comporre le tessere di questo complesso e insieme sublime mosaico, attraverso cui si esprime il cuore dell’eccellenza attrattiva della regione, la Camera di Commercio Pordenone-Udine, tra i soci fondatori della rete Mirabilia per la promozione comune dei territori che ospitano siti Unesco, ha organizzato questa mattina (lunedì 13 novembre) il Mirabilia Day, coinvolgendo a Borgo Nonino di Persereano i vertici di Mirabilia, autorità ed esperti, tra cui alcuni dei più noti chef locali e internazionali.
«Quest’estate, Isnart, società del sistema camerale specializzata nel supportare istituzioni e imprese nell’analisi legata al turismo, ha realizzato un’indagine a risposta multipla per la nostra Camera di Commercio: il 34,9% dei turisti intervistati ha individuato come principale motivazione del soggiorno in Fvg la ricchezza del patrimonio artistico e monumentale. Il turismo balneare ha acquisito il 24% delle risposte, quindi gli interessi enogastronomici e prodotti agroalimentari tipici il 22,6%. La natura inoltre occupa un posto importante con il 16,6% delle risposte», ha comunicato il consigliere camerale Alessandro Tollon, in rappresentanza del presidente Da Pozzo, aprendo i lavori assieme ad Angelo Tortorelli, presidente Mirabilia Network, Vito Signati, coordinatore tecnico di Mirabilia Network, nonché all’assessore regionale alle attività produttive e turismo Sergio Bini. Mirabilia Network, realtà che raggruppa 21 Camere di Commercio italiane, ha creato un modello di rete “esportabile” anche in altri Paesi, tanto che proprio nei giorni scorsi è stata siglata la costituzione di Mirabilia France. Mirabilia promuove i Siti Unesco e mette in connessione anche le imprese del comparto turistico e agroalimentare di queste aree, organizzando visite, pacchetti turistici e occasioni di matching e incontri d’affari con operatori internazionali selezionati.
«Siamo in un momento complesso per l’economia – ha evidenziato l’assessore Bini –, ma i dati dell’export e soprattutto per quanto riguarda i vini e l’agroalimentare stanno andando molto bene. Finalmente il mondo sta cominciando a conoscere la qualità dei prodotti che il Fvg è in grado di offrire».
E proprio sui dati si è soffermato Tollon. Oltre alle motivazioni per la visita al Fvg, infatti, Isnart ha analizzato anche le attività effettivamente svolte dai turisti durante il soggiorno e il 69,5% delle risposte è stata “escursioni e gite”. A seguire, la visita del centro storico (37,1%), mentre il 36% è andato al mare o al lago. Quote molto importanti sono state raggiunte dalla degustazione di prodotti enogastronomici locali (30%), visita di musei e mostre (20,6%), a monumenti e siti archeologici (19,7%), nonché acquisto di prodotti tipici dell’artigianato (15,7%) e partecipazione ad eventi enogastronomici (6%). Tra i turisti c’è poi anche chi si è interessato all’ittiturismo (4,2%), chi ha partecipato a fasi della produzione agroalimentare-agroartigianale (3,1%) e chi ha assistito a eventi sulla natura/ambiente (3,5%). «È dunque evidente – ha chiosato Tollon – che la combinazione di questi elementi va valorizzata al massimo perché è ciò che da noi i visitatori cercano. Siamo una regione che esprime eccellenze uniche, abbiamo ben cinque Siti Unesco tutti raggiungibili nel giro di un’ora di auto, senza contare le città capoluogo e altri centri d’arte. Secondo gli ultimi dati di Fondazione Symbola, le imprese culturali e creative in Fvg sono 4.924, impiegano circa 31mila addetti, il 5,7% del totale, e rappresentano il 5,2% del valore aggiunto totale del Fvg. Per incidenza percentuale siamo la sesta regione in Italia». In Fvg le entrate previste di professioni culturali e creative nel 2022 sono 3.160 e le assunzioni in questo settore riguardano principalmente giovani e donne. «Abbiamo poi – ha concluso Tollon – un’offerta enogastronomica di riconosciuta qualità, che ha alle spalle un comparto agroalimentare formato in Fvg da 13.521 sedi di impresa e 28.504 addetti e che nel 2022 ha esportato per 1,399 miliardi di euro, segnando una crescita del 27,9% rispetto all’anno precedente e principalmente rivolto ai mercati degli Stati Uniti, della Germania e del Regno Unito».
Il settore è dunque chiave di volta per l’attrattività del territorio e proprio su questo si sono concentrati gli ospiti del Mirabilia Day. A partire da Antonio Scuderi, ceo di Capitale Cultura Group, che ha prospettato i nuovi valori del patrimonio enogastronomico, tra innovazione e marketing territoriale. «La candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’Umanità contiene parole molto precise – ha sottolineato Scuderi –, parole che ci dicono che i confini fra comparti non ci sono più. Cultura, turismo, sostenibilità, enogastronomia, sono parole senza confini in termini di sostanza e di mercato, cioè nella richiesta dei visitatori. Una recente ricerca evidenzia come oltre il 70% dei turisti interessati all’enogastronomia chiede nuovi hub di cultura, di scoperta non solo del comparto food, ma anche di racconto e di conoscenza del territorio. Tutti cercano chiavi di lettura e di visita nuove e la sostenibilità è richiesta come caratteristica intrinseca, che ci deve essere. Questa è la domanda di oggi, e attualmente riusciamo a soddisfarla solo in parte: ogni giorno perciò dobbiamo fare un passo avanti, aggiungendo visioni nuove agli strumenti di promozione che abbiamo e utilizzando al meglio le opportunità del digitale partendo da progettazioni locali che valorizzano le tantissime unicità del territorio allontanandoci dal rischio omologazione».
A parlare di connessione cucina-turismo del territorio, portando l’esempio virtuoso del Consorzio Fvg Via dei Sapori, è stato Walter Filiputti, coordinatore anche degli interventi successivi. Oltre a mettere insieme ristoranti, artigiani del gusto e vignaioli, il Consorzio, ha spiegato Filiputti, «vuole proporre, fin dal suo esordio nel 2000, una nuova forma di turismo, e vuole ora aprire ancora una finestra nella casa delle sue attività, quella della cultura, da integrare nell’offerta speciale che questa squadra rappresenta».
In scaletta al Mirabilia Day, a presentare la sostenibilità in cucina interpretata dai grandi cuochi… c’erano proprio loro! A partire da Giovanni Santini, chef 47enne del Ristorante dal Pescatore di Canneto sull’Oglio, il più longevo 3 stelle Michelin d’Italia, qualifica che può vantare fin dal 1996, figlio e nipote d’arte cresciuto in una famiglia di grandi talenti, che affianca oggi al ristorante un’azienda agricola propria per creare una proposta d’assoluta eccellenza, attentissima alla tradizione, alla sostenibilità e qualità dei prodotti del territorio. Quindi due dei “nostri” campioni: Alessandro Gavagna, una stella Michelin, de La Subida di Cormòns, e Federico Kratter, del Ristorante Mondschein di Sappada, entrambi rappresentanti di ristoranti che hanno la sostenibilità nel dna e che hanno saputo radicarsi nella terra che li ospita ma con sguardo e idee innovative, ben oltre i “confini” della cucina. A seguire, le testimonianze di “antesignani della sostenibilità” in Fvg, con le esperienze uniche di Friultrota, Dok Dall’Ava, Salumi Vida, Forchir Viticoltori, Oro Caffè e Nonino Distillatori.
La mattinata si è conclusa in bellezza, con uno show cooking, dimostrazione (e assaggio) di un piatto sostenibile, a cura di Massimiliano Sabinot, chef del Vitello d’Oro di Udine: uno zuf di zucca d’autore, con sarda in carpione, ricetta speciale e dal gusto unico e che non produce scarti.